I materiali della Moodle International Conference 2008

Sono stati recentemente pubblicati i materiali della Conferenza Internazionale degli utilizzatori di Moodle svoltasi all’università RomaTre nel mese di ottobre scorso. Si tratta delle registrazioni video di tutti gli interventi e delle relative presentazioni (ppt o pdf).

Ecco il link: http://www.moodlemoot.it/mod/resource/view.php?id=124

I materiali sono molto utili a quanti stiano adoperando Moodle in una qualsiasi attività didattica. Da ringraziare gli organizzatori tutti per aver voluto condividere gratuitamente queste risorse.

Web 2.0, scuola, didattica, rete: i materiali di Littlepan

Angelo Panini, attivo “compagno di master” presso Unituscia sta attualmende producendo e mettendo a disposizione una raccolta di presentazioni sui temi del web 2.0 e dell’utilizzo della rete per la didattica, anche scolastica. Si tratta di contributi davvero utili e interessanti, sicuramente molto consigliabili a quanti stanno cercando di sapere qualcosa in più su questi affascinanti temi.

Questo l’indirizzo su Slideshare della pagina di Angelo: www.slideshare.net/littlepan

Questo l’indice dei materiali attualmente disponibili:

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Moodle International Conference 2008

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Qualche breve appunto, qualche breve considerazione personale riguardante l’evento.

Impressioni generali: l’e-learning si è conquistato una sua certa indiscutibile maturità. Aviazione Militare Italiana e Guardia di Finanza hanno presentato i risultati delle attività intraprese per la formazione del personale in servizio: risultati di tutto riguardo, bisogna ammetterlo, se è vero che sono riusciti ad abbassare drasticamente i costi e, allo stesso tempo, incrementare sensibilmente il successo formativo. Bravi, hano proprio dato l’impressione di aver fatto le cose per bene e di essere in grado di continuare a farle anche nel prossimo futuro.

Anche da parte universitaria sono arrivati segnali di maturità del settore: i tempi pionieristici sono  terminati, afferma Paula De Waal, adesso siamo nelle condizioni di cominciare a guardare ai dettagli, possiamo studiare e osservare anche gli aspetti più difficili del processo. Si comincia infatti ad indagare nella direzione della cosiddetta “digital abundance” responsabile in taluni casi di innescare processi di edonismo digitale ( il piacere di pubblicare notizie giusto per essere presenti, per farsi notare), oppure di “media collectionism” (essere sempre tra i primi ad entrare a far parte dei nuovi ambienti digitali), oppure ancora di riduzionismo informale.

Interessante poi la proposta, provenuta da più di un oratore, di cominciare a parlare di i-learning, in modo da superare definitivamente il retaggio e le limitazioni insite nell’idea di insegnamento a distanza, abbracciando al contempo le più costruttive ed edificanti interazioni reticolari caratterizzanti l’era internet, la “i” appunto.

Sul versante più strettatemente tecnico di Moodle mi sembra giusto citare l’intervento di Dougiamas, non tanto per la parte, comunque molto interessante, relativa alle caratteristiche di Moodle 2.0, quanto per la scaletta, userei forse la parola tassonomia, dei possibili utilizzi di moodle in ambito didattico. Martin ha fatto notare come, ancora oggi, la maggioranza delle applicazioni di moodle sia piuttosto banale, limitandosi all’uso della piattaforma per la distribuzione di documenti (pdf in testa . .) e per i forum passivi. Le potenzialità crescono molto se si riesce ad utilizzare gli strumenti dedicati alla interazione, wiki e workshop in testa.

Altrettanto interessante l’intervento di Helen Foster: “Ten useful thinghs a teacher can do with roles”, decisamente orientato ad un utilizzo scolastico della piattaforma, con utilissime indicazioni che consentono ai docenti di coinvolgere gli studenti in alcune fasi di amministrazione e gestione della piattaforma stessa ( può, ad esempio, essere utile “promuovere” uno studente a moderatore di un determinato forum).

Molto interessanti anche gli interventi dei numerosi neozelandesi intervenuti; risulta evidente l’utilizzo di moodle per risolvere realmente numerosi casi concreti.

Meno convincenti gli interventi provenienti dal Politecnico delle Marche, ingessati in una tradizione tutta ingegneristica e lontana dai temi delle strategie didattiche.

Non essendomi congeniale, tralascio qualsiasi considerazione per gli interventi provenienti dal mondo più squisitamente aziendale e concludo ricordando che tutti i materiali della conferenza saranno presto liberamente disponibili sul sito.

ECDL? No grazie . . .

Qualcosa finalmente si muove al di là della ormai pervasiva certificazione ECDL!

DCASi tratta di un progetto portato avanti da Antonio Calvani e da un gruppo di esperti dell’Università di Firenze nell’ambito di quelle che l’Unione Europea indica come “competenze chiave”. Riporto qui un brano dalla home del sito digitalcompetence.org:

la competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet (RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente http://ec.europa.eu/education/policies/2010/doc/keyrec_it.pdf)

CCK08 – Short Paper 1: Your position on Connectivism (Italian)

L’altro giorno in classe ho potuto osservare un comportamento non spiegabile in accordo  alla teoria cognitivista. Stavo lavorando coi i miei alunni ad alcuni esercizi riguardanti l’utilizzo del sistema simbolico basato sui numeri complessi per la rappresentazione dei segnali di tipo sinusoidale. Dopo alcune ore di lavoro durante le quali abbiamo affrontato e sviscerato passo passo tutte le diverse difficoltà, i lavori hanno preso un ritmo decisamente differente: le soluzioni ad alcuni problemi arrivavano quasi istantaneamente, certamente ancora prima che fossimo in grado di spiegarne il perché. Come mai? Come può avvenire che la soluzione venga trovata “prima” della capacità di descriverne il processo seguito?

La spiegazione che mi accingo a farne è, ad oggi, la mia “posizione sul connettivismo”.

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CCK08 – Short Paper 1: Your position on Connectivism (English)

Yesterday, in a classroom of mines, I was able to observe something I cannot explain according to the cognitivist theory. Me and my pupils were solving exercises about the symbolic system (complex numbers based) in representation of sinusoidal electric signals. During a few hours we analized in depth, step by step, all different problems; after a certain time, the providing of answers did come out almost instantly, before – I’m sure – we were able to explain how! How come? What’s the process leading to answer “before” the ability to explain the process itself?

I’ll try to elucidate that: this is my “position on connectivism”.

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CCK08 About Downes Educational Theory

I liked very very much reading “  Learning Networks and Connective Knowledge by Stephen Downs. I particularly appreciated the “Downes Educational Theory”:

  • A good student learns by practice, practice and reflection
  • A good teacher teaches by demonstration and modeling.
  • The essence of being a good teacher is to be the sort of person you want your students to become.
  • The most important learning outcome is a good and happy life.

Last statement, in my mind, is very special, almost revolutionary, because it’s not concerned with “competence”, work, or productivity. There’s the human being, his wholeness: not money, not business. The culture is something useful for the life!

Very first thoughts

Just started Connectivism & Connettive Knowledge on line course, so I’m reading and reading  . . . I found really interesting the idea that “knowledge” is a sort of a process of neuronal network growing in the brain. According to that, mind is a sort of analog “image” of the world we experience in our life.

Italian

Sono alle prime letture del corso on line Connectivism & Connettive Knowledge. Mi sembra molto interessante pensare alla conoscenza come frutto di una attività di creazione di reti, anche a livello di attività neuronale! Verrrebbe addirittura da pensare alla conoscenza come la formazione, a livello neuronale, di una sorta di “immagine” del mondo che ognuno di noi sperimenta nel corso della sua esistenza.

Gli ambienti di apprendimento personali (PLE)

L’ultimo numero di elearningpapers è dedicato all’utilizzo dei Personal Learning Environment. Ne riporto qui i link per un rapido accesso:

Riporto anche l’editoriale del numero:

Piattaforma didattica sulla Costituzione Italiana

La home page del sito sulla CostituzioneMi sembra assolutamente doveroso citare l’iniziativa del sito della Camera dedicato allo studio e alla formazione sulla Costituzione della Repubblica Italiana.

Spero che se ne possa fare opportuno e adeguato uso nelle scuole.