In questi ultimi due giorni ho tenuto un corso di aggiornamento presso un grosso istituto comprensivo della provincia palermitana con l’obiettivo di aggiornare i docenti all’utilizzo della Lavagna Multimediale Interattiva (LIM). Ho incontrato colleghi attenti e motivati, realmente desiderosi di utilizzare la tecnologia nella pratica didattica, e ho vissuto con loro due giorni di grosse difficoltà che voglio qui socializzare perchè ritengo si tratta di una situazione riscontrabile in una grande maggioranza di situazioni scolastiche. Vediamo perchè. Leggi tutto “Tecnologie digitali … (5) – Osservazioni sul campo”
Tag: lim
Micro-corso LIM
Ho terminato da poco gli incontri di un breve corso che ho tenuto nella mia scuola sull’utilizzo della Lavagna Interattiva Multimediale. Solamente tre incontri, centrati principalmente sul “fare”, giusto per consentire ai colleghi interessati di poter utilizzare questi nuovi strumenti presenti in alcune aule della nostra scuola. L’andamento del corso ha confermato ancora una volta l’interesse dei docenti per questa tecnologia: a differenza di altri corsi, anche su temi molto affascinanti come il web 2.0, i colleghi hanno subito cominciato ad immaginare e proporre possibili utilizzi. Le parti del corso contenenti le “spiegazioni” (soprattutto del software di preparazione ed erogazione delle lezioni) sono stati registrate: ne incorporo i video qui di seguito.
Utilizzare la LIM – Lavagna interattiva multimediale – Parte 1a from insegnalo.it on Vimeo.
Qui di seguito gli altri video:
Lim parare
Sono piuttosto soddisfatto di quanto sta emergendo da un corso “LIM” che sto tenendo ai docenti di un liceo pedagogico di Palermo. Bisogna premettere che l’introduzione di questa tecnologia nella scuola superiore di secondo grado è molto più recente di quanto non sia accaduto per le scuole elementari e medie, tant’è che se si cercano materiali esemplificativi si trovano in maggioranza relativamente a questi ultimi ordini di scuola. Non tanto facile, quindi, condurre un gruppo di docenti tipicamente “disciplinaristi” ad inventare un qualche oggetto didattico da utilizzare con i propri alunni: le difficoltà risiedendo non solo nella mancanza di esperienza, ma anche nella poca frequentazione dell’utilizzo della pluralità dei linguaggi e delle occasioni di interazione che la Lim mette a disposizione.
Il lavoro è stato organizzato a partire da una scheda di progetto e una scheda di valutazione. Pensando agli alunni delle proprie classi ogni singolo docente ha concepito un semplice progetto per una attività didattica della durata di circa 15 minuti e subito a seguire, nel corso di due incontri (per un totale di 6 ore) durante i quali hanno ricevuto un opportuno tutoraggio sia sul versante tecnico che su quello metodologico, hanno realizzato quanto abbozzato nella scheda di progetto. La scheda di valutazione è stata poi utilizzata da gruppi di docenti (tre per gruppo) soprattutto come stimolo per una analisi ed una riflessione sulla qualità dei lavori prodotti. Questa fase ha richiesto per intero un ulteriore incontro. Oggi infine, sulla base delle indicazioni dei vari gruppi, è stata presentata una selezione dei lavori.
Si è trattato di un momento assai gradevole, sia perchè i lavori presentati hanno mostrato significativi livelli di interesse e di utilizzo del mezzo, sia perchè si è creata una situazione assai rara nella scuola: l’incontro di docenti di classi e discipline diverse che parlano di didattica, che mostrano i lavori fatti, che riflettono collaborativamente sui diversi aspetti del lavoro, da quelli tecnici a quelli metodologici.
ebook e lim per un modulo di elettronica
Sto lavorando, in questi giorni, alla realizzazione di un sussidio didattico che metta insieme ebook, Lim e gli strumenti della rete. L’idea di fondo è quella di esplorare le possibilità di fornire strumenti didattici efficaci sul piano metodologico e facilmente usabili su quello tecnologico, strumenti dedicati sia ai docenti che agli studenti. L’obiettivo è la realizzazione di un apposito “mix” che utilizzi ogni strumento per le sue caratteristiche più desiderabili: proverò ad enunciarle.
Ebook
Al di là della natura del supporto, un “ebook” è pur sempre un book, un libro, lo strumento di registrazione e comunicazione cioè che siamo abituati ad utilizzare da più tempo (secoli…). In aggiunta a questo innegabile privilegio, il libro ne presenta quasi sempre un altro: l’essere organizzato e strutturato concettualmente, fatto che in ambito pedagogico consente al libro stesso di farsi non solo strumento di comunicazione, ma anche vero e proprio supporto per l’organizzazione del sapere. L’organizzazione interna di un libro, ad esempio, è analoga alla strutturazione concettuale della disciplina trattata, con tutti vantaggi che ne possono derivare. Sin qui quanto accomuna il libro all’ebook. Ma il formato digitale ci consente qualche possibilità in più: il docente, liberato dalle costrizioni tipografiche, può facilmente diventare autore del libro stesso, magari sviluppandolo nel tempo e distribuendolo per capitoli progressivamente disponibili; studenti e docente portano il libro in formato dematerializzato privo di peso; l’aggiornamento può essere continuativo e consente l’implementazione di dinamiche cooperative e collaborative; lo stesso testo può essere distribuito in formati diversi primo fa tutti quello del web. Senza contare che un testo digitale sarà quasi sempre un ipertesto (parteggio per un eventuale livello modesto di ipertestualità) con riferimenti esterni che lo collegano al resto dei nodi conoscitivi degli argomenti trattati ed eventualmente lo corredano con materiali di formati non veicolabili dall’ebook stesso ( penso ad esempio a file di simulazione, di Cad, etc).
Lavagna interattiva multimediale (LIM)
Anche per la lavagna vale la considerazione relativa alla nostra abitudine e abilità di utilizzo: pur essendo più recente del libro si tratta di un qualcosa che abbiamo tutti visto e adoperato sin da bambini. La lavagna interattiva ( a patto di trovarla in aula in condizioni di efficienza) anche lei non presenta di per sè alcuna particolare necessità di apprendistato (nè al docente nè allo studente), almeno se ne vogliamo fare il classico uso che se ne fa durante le lezioni frontali. Ma anche limitandosi a questo vengono fuori subito dei vantaggi rispetto alla classica ardesia: infatti con la LIM non siamo mai costretti a cancellare una data schermata, quando terminiamo lo spazio semplicemente andiamo avanti alla “pagina successiva”, la pagina precedente rimanendo sempre disponibile a mò di slide presentation. Se pensiamo alle dimostrazioni di matematica e di fisica questo fatto, già da solo, dovrebbe solleticare il prof dentro di noi… Ma c’è molto di più, tanto quanto possibile da un computer collegato in rete… non ho qui alcun bisogno di aggiungere nulla, si faccia eventualmente riferimento ai seguenti contributi: Le Lavagne Multimediali Interattive (LIM) e la scuola digitale, Didattica attiva con la Lim, http://limecondida.blogspot.com/
Strumenti della rete
Avrei potuto anche usare lo stra-abusato “web 2.0”, abusato in verità solo a parole ma assai poco frequentato sia dai docenti, sia (con buona pace dei sostenitori dei “nativi digitali”) che dagli studenti. Nel caso migliore frequentato in modalità di fruizione, rimanendo largamente sottoutilizzate le potenzialità di produzione e di elaborazione. Anche in questo caso non ho motivo di ripetere quanto da più parti detto in modo molto migliore di quanto potrei qui riportare, limitandomi a citare per eventuali approfondimenti: Il valore del microblogging nei processi formativi,I social network nella didattica, M-Learning & e-inclusion. Il progetto ENSEMBLE, Empowerment e protezione: strategie complementari per la digital e media literacy negli Stati Uniti, Soggetto, Gruppo, Network, Collettivo: le diverse dimensioni della rete e l’apprendimento.
Il “MIX”
Si sa che ogni cocktail dipende in gran misura dal barman che lo prepara. Questo per dire che nel seguito esporrò il mio tentativo centrato, com’è ovvio, su un argomento di elettronica, la disciplina che insegno. Si tratta di una disciplina tecnica che fa riferimento a complessi argomenti di elettricità e di elettromagnetismo ( forte connotazione fisica quindi), che utilizza la teoria dei sistemi per modellizzare componenti e apparati molto complessi, che presenta un elevato livello di propedeuticità dei diversi blocchi concettuali da affrontare. Una disciplina inoltre vastissima ed in continua espansione: si pensi ad esempio che negli anni in cui frequentavo l’università ancora non esistevano i personal computer nè, tantomeno, i telefoni cellulari. Per non parlare dei GPS, dei lettori mp3, etcetc. Una disciplina e un insieme di alunni (quelli del tecnico industriale) che non si prestano ad esperienze conoscitive che pure mi affascinano tantissimo: la realizzazione di un wiki collaborativo, la “blogoclasse” di stampo connettivista o la conduzione di una officina sperimentale condivisa ( si vedano ad esempio La blogoclasse va in scena!, I blog e i wiki in ambito didattico). Necessita una maggiore direzionalità della proposta formativa, una strada chiaramente tracciata che impedisca o minimizzi il vagare in territori assai vasti e sconosciuti. Di qui l’importanza di basare le attività su di un supporto fortemente strutturato quale il libro di testo, però aprendolo, allo stesso tempo, alle potenzialità offerte dal digitale, ovvero la decisione di centrare il sussidio, il modulo, attorno ad un ebook. E data la crescente disponibilità di Lim nelle scuole, viene naturale il tentativo di esplorare le potenzialità dell’accoppiata ebook-lim.
La prima cosa che viene da pensare è che l’ebook può essere utilizzato direttamente con la Lim. Uhm… si vero, la cosa è fattibile, però succede quasi sempre che ogni singolo docente preferisce una propria personale trattazione, dipendente anche dalle esigenze contingenti. Allora potrebbe essere utile corredare l’ebook con l’insieme, riutilizzabile, delle sue figure: sto lavorando cioè anche per costruire una raccolta delle immagini e delle formule matematiche presenti nel testo, raccolta direttamente fruibile per fare lezione con la Lim (anzi, sto direttamente usando il software della Lim che abbiamo a scuola, una Smartboard: figure fatte a mano in modo molto artigianale con la tavoletta grafica). In tal modo il docente si troverà una serie di prelavorati da utilizzare nella sua personalissima lezione. Quindi: l’ebook per la trattazione organica, le immagini per il riutilizzo in classe. Ma c’è, ovviamente, di più. Una delle più efficaci modalità per apprendere l’elettronica è il laboratorio di montaggio e misura: sto quindi preparando una serie di file di simulazione da usare con uno dei più diffusi software professionali del settore. Tali file sono linkati direttamente nel testo del libro e quindi immediatamente utilizzabili. Nell’insieme si potrebbe realizzare un piccolo laboratorio virtuale personale. Per facilitare ulteriormente l’utilizzo con Lim, mi sforzo, ove possibile, di trovare in rete le stesse simulazioni in Flash o come applet java ( e qua verrebbe da fare una riflessione sull’iPad come dispositivo ottimo come ebook reader ma, ahimè, non supportante nè Flash nè Java Virtual Machine, magari un’altro post…), in modo da farle girare in qualsiasi locale dotato di pc con la massima facilità e velocità.
Una delle caratteristiche di questo lavoro è quella di mirare anche a creare una metodologia di produzione dello stesso testo in ebook: sto cercando cioè di utilizzare software liberamente utilizzabili e modalità realizzative utilizzabili dal docente mediamente tecnologicizzato. Sarebbe bello riuscire anche a mettere insieme una sorta di comunità liberamente partecipante al progetto non di un modulo ma di un intero e completo testo di elettronica.
A prossimi post la continuazione . . .
ebook e didattica
Mi sembra opportuno cercare di fare un pò di chiarezza nel mondo dei libri elettronici che le diverse case editrici stanno proponendo in adozione alle diverse classi. Da quanto ho potuto constatare si tratta, tranne rare eccezioni (lieto eventualmente di essere smentito), di trasformazioni dei testi cartacei in pdf. Trasformazione esclusivamente del supporto, giacchè l’operazione consiste nel passare il libro ad uno scanner e nel restituirlo in PDF. Eventualmente aggiungendo una qualche sezione sul sito dell’editore per gli aggiornamenti e per i materiali dedicati ai docenti.
Si tratta, volendo essere ottimisti e benevolenti, di una interpretazione davvero minima delle potenzialità del digitale applicato all’editoria; altrimenti, in chiave più mordace, potremmo dire che si tratta di semplice ri-edizione, se non di “riciclaggio” di quanto già in possesso degli editori. Niente di male, a patto che non si dica che si trata di una rivoluzione etcetc. Da qualunque punto si voglia guardare all’operazione, si può tranquillamente affermare che si tratta di qualcosa che rimane molto al di sotto delle potenzialità dei nuovi mezzi digitali.
Ho avvertito per questo la necessità di fare un pò di chiarezza su questo tema, cercando al contempo di pensare ai possibili utilizzi integrati degli ebook con le altre tecnologie ormai in possesso delle scuole, Lim comprese.
L’immagine qui sotto evidenzia alcune delle caratteristiche degli ebook
ovvero, la leggerezza, l’essere “liquido” del testo e quindi la capacità di reimpaginarsi automaticamente in funzione delle dimensioni del display di lettura (smartphone compresi), una leggibilità ottima, una aggiornabilità immediata ed economica, la possibilità di scrivere “note a margine”, fare “sottolineature” oppure cercare un vocabolo su enciclopedie e dizionari on line. Da non trascurare la possibilità di inserire link ipertestuali e contenuti multimediali (operazione da fare con moderazione soprattutto se se ne prevede l’utilizzo su device con tecnologie di tipo “e-ink”).
Nella mappa che segue cerco invece di tratteggiare le dinamiche di utilizzo di un ebook usato in maniera integrata alle altre tecnologie della informazione e della comunicazione non di rado già disponibili a scuola:
In questo caso ad essere messi in evidenza sono i legami funzionali tra le diverse tecnologie, l’ebook essendo al centro di una rete di possibilità di interazione che coinvolgono praticamente qualsiasi altro media. Mi piace pensarne un utilizzo molto dinamico e aperto, che non abolisca il concetto di libro di testo e la connessa organizzazione e strutturazione della disciplina, ma che vi affianchi possibilità aggiuntive. Penso ad esempio alle difficoltà di decodifica del testo e/o comprensione dei contenuti. Un libro annotabile, magari a più mani, ed eventualmente appoggiandosi, ove occorra, ad un wiki, potrebbe essere estremamente funzionale nel superare le difficoltà di comprensione di certi passaggi. Lo studente in difficoltà inserisce una nota con una domanda di chiarimento: magari a rispondere potrebbe essere un altro studente o il docente della materia. Dinamiche di questo tipo sono caratteristiche dell’apprendimento collaborativo. La presenza di materiali preregistrati, in audio o audiovideo può essere linkata dal libro anche nel caso di risorse esterne al libro stesso ed immediatamente fruite senza abbandonare il dispositivo che si sta utilizzando (pc o tablet che sia). Inotre si potrebbe pensare ad un raccordo tra quanto contenuto nel libro e insiemi di materiali predisposti ad uso del docente che voglia fare lezione con una Lim. Personalmente se avessi a disposizione per la Lim l’intero corpo di grafici, schemi e tabelle del testo di elettronica in adozione troverei molto comodo poterli usare durante le lezioni frontali. E la stessa lezione, opportunamente registrata, potrebbe andare a far parte dei contributi visionabili dall’interno dello stesso ebook.
Sintetizzando al massimo: a differenza del testo tradizionale, un ebook, se opportunamente e correttamente concepito e realizzato, potrebbe trovarsi al centro di un insieme di interazioni formative che coinvolgono il resto delle tecnologie didattiche. Le possibilità sono veramente infinite e credo possano adattarsi a tutti gli stili di insegnamento e a tutte le discipline.