Le Vie dei Tesori

Passeggiata domenicale, stamattina, l’intenzione è quella di andare a visitare Palazzo De Seta, è una vita intera che lo vedo chiuso, la curiosità è massima, occasione da non perdere. Coda micidiale! Si tratta di due ore circa, vabbé, forse non è il caso di aspettare, ci sono tante altre cose da vedere!

Ed in effetti è proprio così, la attuale edizione de “Le vie dei tesori”, conferma che si tratta di una iniziativa di grandissimo successo, i palermitani partecipano numerosissimi e anche i turisti non mancano. La nostra scelta (alternativa) è caduta sulla Cripta della Chiesa dei Cocchieri e sulla mostra “Le Stanze del Genio”. Dappertutto gente contenta e soddisfatta, personale, soprattutto ragazzi e ragazze gentili e disponibili, tutto bene, unico disappunto “ma perché queste cose non possiamo farle tutto l’anno?” Immagino che i motivi logistici ed economici possano essere lungamente elencati tuttavia mi pare di capire che uno dei motivi del successo sta proprio nella transitorietà e nella fuggevolezza, sono occasioni da prendere al volo e se, come oggi, la giornata è bella, allora la città diventa godibile. Addirittura ci si può persino spingere a pensare che qualche motivo per viverci, intendo in questa città, ebbene qualche motivo riusciamo persino a trovarlo!

Un grande cuore bianco

20111029-020548.jpgAnkara, poco dopo mezzogiorno, dai minareti attaccano quasi all’unisono i muezzin dell’intera città, subito coperti dal rombo di uno stormo di caccia dell’aviazione militare turca. Prima tre, poi altri tre, poi ancora e ancora: a gruppetti passano sulla città a volo radente ben 24 caccia. Passano e vanno via.
Non è finita: un rombo ancora più invadente annuncia l’arrivo della pattuglia acrobatica: ben 8 mezzi bianco e rossi che danno luogo ad un forsennato (e sconsiderato) carosello cittadino. Già ieri li avevo sentiti, alla stessa ora, ne lungo ripetersi del loro rombare: dal ristorante, insieme agli altri commensali, non vi avevo fatto molto caso. Oggi, in cima al castello di Ankara, ho potuto pienamente rendermi conto. Non so come sia possibile consentire ad una pattuglia acrobatica di fare le proprie esibizioni, circa una mezzora di passaggi, sopra una città popolosa come Ankara. Certo lo spettacolo è proprio fuori dall’ordinario: lo stormo picchiava e si avvitava come un tutt’uno, le traiettorie evidenziate dalle scie colorate, la velocità da brivido. Impennate, picchiate, loop, avvitamenti si sono succeduti per alcuni minuti quando ad un tratto lo stormo si é diviso. I singoli aerei hanno cominciato a fare voli radenti tenendosi a pochi metri dalla principale arteria cittadina! Non sto esagerando: le scie invadevano il cielo e persino la carreggiata automobilistica. In un passaggio una copia di aerei lo ha fatto addirittura “dorso a dorso” , uno in assetto normale, l’altro in volo rovesciato, con i timoni di coda praticamente a contatto: da brivido. Con gli amici con i quali ero in compagnia cercavamo nel frattempo di fare qualche sensata ipotesi sul perchè di questa esibizione, del resto non isolata, su come fosse possibile e accettabile far correre un simile rischio alla popolazione: una esibizione di potere delle forze armate? Un avvertimento? Una pura esibizione “muscolare”?
Ad un tratto i due solisti si incrociano due volte, una in volo verticale, l’altra in picchiata: un brivido segnalato da tutti gli spettatori con un “ohhh” spontaneo quanto impaurito. Sul cielo rimane disegnato dalle scie un grande cuore bianco: guardandolo bene, agghiacciante, si vede chiaramente al suo interno un aereo di linea placidamente avanzare verso l’aereoporto.

un grande cuore bianco