Web 2.0 ai primordi del web?

L’odierna puntata di Radio3 Scienza parla di web 2.0 attraverso due interviste. Nella prima Robert Cailliau, informatico ricercatore al Cern di Ginevra, co-inventore del web assieme al più noto Tim Berners Lee, ripercorre brevemente le vicende degli inizi degli anni 90 evidenziandone lo spirito dal quale essi stessi erano mossi. Interessati più all’utilizzo del web che alla realizzazione e commercializzazione di software (attività che li avrebbe certamente arricchiti), i due ricercatori preferirono concentrare i loro sforzi sulla definizione degli standard e lasciare alle software house commerciali il lavoro dello sviluppo dei browser. Web 2.0 recupera quindi almeno una parte dello spirito iniziale del web, lo spirito cioè della centralità e libera accessibilità della informazione.

Nella seconda l’intervistata Frida Brioschi, presidente di WikiMedia Italia espone alcune delle dinamiche di funzionamento di Wikipedia riportando anche alcuni numeri piuttosto significativi: nella versione inglese Wikipedia contempla oltre 5.000.000 di voci compilate da circa 1.000.000 di utenti contributori; la versione italiana consta di “appena” 350.000 voci, un numero nettamente inferiore ma comunque assolutamente non disprezzabile. Molto importante il discorso sulla correzione degli errori presenti sull’enciclopedia: a detta di Frieda i tempi di permanenza, grazie all’attivismo e all’attenzione della comunità che ruota attorno al progetto, sono veramente piccoli.

La puntata di Radio3 Scienza è disponibile in Mp3 sul sito di Radio3.

Una intervista in video a Frida Brioschi è  disponibile su YouTube

Il video di Cailliau al Cern in occasione della inaugurazione del Genoa Scienze Festival

Web 3.0 secondo Economist

Villa Igea e il porticciolo turistico

Nel numero del 6 settembre u.s. Economist pubblica un articolo dal titolo “The world on your desktop” riportando una analisi di cosa oggi siano arrivati ad offrirci i sistemi di esplorazione geografica delle informazioni: Google Earth, Google Map, Virtual Earth che costituiscono, nel loro insieme, un sistema indicato col termine “GeoWeb”. L’articolo descrive brevemente l’evoluzione di questi strumenti ed analizza questioni riguardanti la sicurezza sia in termini di ridotta privacy dei cittadini, sia in termini di rischio che i sistemi stessi possano dare aiuto a terroristi e malintenzionati di varia natura ed estrazione, affermando comunque che i diversi studi condotti sia da Google che dalle diverse agenzie di “intelligence” sono concordi nel ritenere i benefici nettamente superiori agli svantaggi. Il gioco vale la candela, anche per l’enorme flusso economico che si spera di veicolare.

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Scuola 2.0 – Insegnare e imparare costruendo e partecipando.

Inizio di anno scolastico, tempo di progetti da presentare al Collegio dei Docenti. Ne sto elaborando uno, dedicato sia ai docenti che agli studenti, centrato sui blog, sui wiki e su Moodle. Lo allego a questo post sia per socializzarlo sia per ricevere commenti e suggerimenti.

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Yahoo pipes utile!!

Raro momento di soddisfazione quando gli smanettamenti alla fine danno il loro risultato! Sono riuscito ad utilizzare una “pipe” (femminile o maschile, non saprei . . .) di Yahoo per fare visualizzare una selezione di foto su Galleria Fotografica Siciliana. Il meccanismo è il seguente: una pipe di yahoo ricerca su Flickr 20 immagini che rispondono alle parole chiave “sicilia” e “sicily” e ne fornisce il risultato sotto forma di feed Rss. A sua volta Galleria Fotografica Siciliana, per l’occasione dotata di apposito plugin, legge il flusso Rss creato dalla pipe e ne inserisce i contenuti nella pagina “La Sicilia su Flickr “.  La pagina risultante è, ovviamente, dinamica, in quanto i risultati forniti da Flickr sono aggiornati costantemente con la pubblicazione di nuove immagini.

Piccola notazione: per riuscire in questa impresa vengono scomodati almeno tre server! Quello di Yahoo che fa girare la pipe, quello di Flickr che fornisce prima la ricerca e poi i file immagine e  il server mio dove gira la Galleria. Anche questo è web 2.0!

A cosa servono i wiki!

L’applicazione più famosa e più utilizzata è certamente wikipedia. Tutti la usiamo ma . . . sappiamo cosa sia effettivamente un “wiki”? Ne conosciamo i potenziali utilizzi anche da parte nostra? In caso di risposta negativa è molto consigliabile guardare il video riportato qui giù nello stesso messaggio. E’ divertente, chiarissimo e, udite udite, mostra i sottotitoli in varie lingue, italiano compreso!

Creare ombre e luci sulle foto

Da un vecchio bianco nero colorizzato, lumeggiato e ombreggiatoTutti gli appassionati di fotografia dovrebbero – veramente dovrebbero – conoscere Flickr! Io rischio di diventarne realmente addicted, ne ricavo una “user experience” realmente entusiasmante. Tra l’altro sto imparando moltissimo dal guardare le foto altrui e cercare di carpirne i segreti: ad esempio da Chris (archi3d) sto cercando di imparare l’arte del ritoccare luci e ombre delle foto. Le sue sono veramente stupende, io sono alle prime armi ma questo paesaggio montano derivato da un vecchissimo bianco/nero comincia a darmi qualche soddisfazione . . . 😉

Sesso, droga e HTML: il web è una droga!

Se come me siete nati negli anni 50, massimo massimo nei 60, non potete Рnon dovete Рmancare di leggere il magnifico post Sesso, droga e HTML: il web ̬ una droga!

Assolutamente esilarante nasconde probabilmente delle verità molto più  importanti di quanto la scherzosità del testo metta in risalto. Riporto solamente l’inizio:

<< A guardare bene è come se il web avesse ripercorso, con una trentina di anni di ritardo, la storia delle mode, dei movimenti e delle relative droghe dal dopoguerra ad oggi… Non ci credete? Riempite la vostra migliore pipa d’oppio e seguitemi nel ragionamento… >>

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Carta Volante – Il nostro primo video su YouTube

Fermamente intenzionati a portare avanti sperimentazione 2.0, con Gabriele (10 anni) abbiamo prodotto e inviato il nostro primo video su YouTube! Lo faceva mio nonno con la carta degli amaretti di Saronno (con l’occasione ho potuto scoprire che esistono ancora): si avvolge la carta a formare un cilindro cavo, si mette in verticale su di un piano e si incendia il bordo superiore. Verso la fine della combustione la colonna d’aria calda sale a velocità tale da portare con sè il residuo incenerito del cilindro. Divertente e spettacolare, a patto di usare carta velina finissima (altrimenti non vola e, peggio, dà fuoco a qualcosa in casa . . ).

Questo il video inviato su YouTube:

Flickr – meraviglia . . .

Originally uploaded by Bruna Marchioro.

Ogni volta che vado su Flickr torno indietro con una strana sensazione, un misto di estasi ed inebetimento, un pizzico di smarrimento, tanta meraviglia per la quantità di immagini bellissime incontrate.
Questa, ad esempio, è davvero straordinaria, non si sa se è più bella la foto o la ragazza, la posa o l’ambientazione. E’ difficile non innamorarsene . . .
Com’è possibile tutto ciò, è anche questo effetto di web 2.0? Certo è che su Flickr trovo molte foto che sono mooolto più belle di quelle dei siti dei professionisti . . . 😉

Un nuovo interesse

Uno dei problemi più gravosi per gli utenti “forti” del web, quegli utenti cioè che lo utilizzano ogni giorno, e anche per molte ore al giorno, consiste in una certa frustrazione che viene dal non riuscire ad utilizzare correttamente e compiutamente tutti gli stimoli ricevuti. Il sottoscritto, per esempio, si ostina ad organizzare cartelle di appunti chiamate “da fare”, bookmark di siti classificati “da guardare” oppure, più impegnativamente, “da studiare”. I temi che mi riguardano più da vicino sono quelli della scuola, del web, dell’e-learning e per finire quello della mia antica passione fotografica. Conclusione: gli elenchi si allungano continuamente e non c’è verso di dichiararsi “soddisfatti” di quanto si appreso relativamente ad un certo argomento.

L’incontro con il concetto di Personal Learning Environment (PLE) ha fatto dunque squillare, nella mia testa, una serie di campanelli. Quelli ufficiali e istituzionali: può migliorare i processi di apprendimento? Si adatta ad alunni delle scuole superiori (insegno in un tecnico industriale)? E come? Esistono già delle piattaforme, dei software, qualcosa di organizzato da utilizzare?

A questi, già impegnativi, si sono aggiunti quelli personali: può servire ad organizzare il mio lavoro? A tenere traccia dei mille rivoli che vado perdendo per strada? Ad evitare di dimenticare quella cosa tanto importante vista oggi e che poi domani cancellerò dalla mente perchè ne vedrò tante altre?

Si è aperto un altro fronte di studio, di interesse e di ricerca, non c’è niente da fare . . . aggiungo una categoria in più sul mio blog!