Ero un po’ perplesso, questo è il primo libro di Tropper per me, pensavo più che altro ad un americanaccio giusto per passare il tempo, una lettura scorrevole senza pretese. E infatti è così: scorrevole e senza pretese eppure qualcosa- oserei dire finalmente- qualcosa di nuovo questo libro e il suo autore riescono a dirlo. Non è tanto della storia che si tratta. Nè, tanto meno, della prosa, giusto scorrevole e lineare. Piuttosto il personaggio, un giovane, ma non più tanto, uomo col suo portato di voglie scoperecce e di difficoltà a decidere, di affrontare i pur necessari cambiamenti della sua vita. Uno che non è nemmeno un poco di buono. Uno, però, che sembra in qualche modo affrontare il cambiamento “antropologico” del maschio contemporaneo: non eroe, non lavoratore, non modello virile nè nel bene nè nel male. Accogliente, invece, accudente, “materno” , si potrebbe dire, se non ci fosse il rischio di fraintendimenti. Insomma finalmente un maschio ed un uomo non più letterari e stereotipici, un uomo tenero e attivo.