Passare da Monaco a Dresda è praticamente come cambiare paese. Tedesco a parte, la città e l’atmosfera che si respira sono completamente differenti: l’effetto del bombardamento del 45 (in una sola notte 1000 tonnellate di esplosivo da parte di inglesi e americani) e gli anni della DDR sono ancora manifestamente visibili in termini architettonici. Un doppio stupro, per una popolazione fortemente legata alla cultura europea classica le cui cicatrici non sono ancora del tutto sanate. Ho finito qualche minuto fa di guardare le foto del Residenz Sclhoss: impressionanti, come ci si aspetterebbe del resto, i confronti tra il prima e il dopo bombardamento, ma altrettanto impressionante è rendersi conto di quanti decenni sono passati prima che se ne iniziasse la ricostruzione (primi anni 2000). E in pieno centro storico (non tanto vasto in effetti) sono ancora diverse le aree totalmente sventrate in attesa di una sistemazione urbana. Devono essere stati anni piuttosto tristi.
La città comunque è veramente bella: l’esplorazione continua.