Qual’è la vostra radio preferita? Io ne ho due: Virgin Radio e Radio3. La prima per la musica sbomballante, ovviamente, la seconda…. beh, la seconda è tutta un’altra cosa. Si perché Radio 3 sembra essere il fossile vivente di una epoca nella quale la ragione, l’uso del confronto dialettico, il piacere di elaborare pacatamente il pensiero, la ricerca, la curiosità verso il mondo, il tentativo di capire come stanno le cose venivano considerate cose belle, buone e importanti. Atteggiamenti da valorizzare e perseguire. Un pugno di persone riescono ancora a fare una radio di questo tipo. Come fai a trovare il tempo di seguirla, mi si dice. La risposta è semplice: intanto, tranne rari film, non guardo televisione…. (si, ho sangue alieno nelle vene . . ). E poi ci sono i podcast! Non so perché, i podcast siano così poco frequentati, sono semplici da usare e comodissimi. Così spesso la sera mi ritrovo a lavorare sulle foto e ad ascoltare qualche podcast di Radio 3.
Ma in realtà sto divagando, mi sono lasciato prendere la mano e invece volevo dire un’altra cosa: oggi la giornata intera su Radio 3 è stata dedicata all’uso della lingua italiana. Una cosa intelligente, direi, un qualcosa di veramente opportuno, e anche, perché no, un atto d’amore.