L’ho appena finito di vedere, un commento molto a caldo, quindi.
Ammetto subito che in qualche momento, complice anche la tarda ora, ho temuto di non riuscire ad andare sino in fondo. E’ successo più che altro all’inizio, quando ancora la trama non mi era chiara e il ritmo oscuro. Invece l’ho visto proprio tutto, titoli di coda compresi, e con molta – sottolineo – molta, soddisfazione.
Il tema trattato certamente “funziona”. Ma forse faccio male a parlare di tema al singolare, giacchè le possibili tematiche principali sono davvero tante: il mediterraneo, ovviamente, con la moltitudine di culture che vi si affacciano e che storicamente ne sono state determinate, così come il tema della religione, anzi, delle religioni monoteistiche, cristianesimo e islam in testa. Ma c’è la storia del fotografo, del suo esilio e del suo tornare, quasi un resuscitare personale e professionale. E ancora le storie delle persone che vengono fotografate, con tutto il loro portato, ognuna di loro, da sola, avrebbe forse potuto fornire spunti sufficienti per un film intero.
Bello. Interessante. Toccante.
Se proprio una critica si vuol fare si può forse dire del regista che ha peccato di troppo amore. Il film è per questo forse troppo ricco, troppo denso, ci fa vedere troppi posti. Forse dei tagli più coraggiosi ci avrebbero restituito un messaggio più limpido. Ma si sa: al cuor non si comanda!