41 bis per la scuola

La legge di stabilità (alias la finanziaria) per l’anno 2013 prevedeva che i docenti dovessero effettuare 24 ore di attività frontale a fronte delle attuale 18. Il tutto senza alcun aumento nella retribuzione… Tale norma è stata eliminata ma ne sono state introdotte delle altre delle quali non ho visto nei media alcuna traccia essendosi parlato solamente delle 24 ore e della riduzione del Fondo per l’Istituzione ( le somme che ogni scuola ha disponibili per il suo funzionamento).

Nel tentativo di capirci qualcosa in più sono andato a leggere il risultato dei lavori della Commissione Parlamentare VII (Cutura, scienza e istruzione) e ho cercato di sintetizzarne il contenuto nelle due mappe concettuali che allego.

Alcune novità mi sembrano rilevanti e foriere di possibili cambiamenti:

  • l’organico funzionale di rete, ad esempio, che consentirebbe di utilizzare lo stesso docente come “tappabuchi” in scuole diverse
  • la dimensione “minima” delle 18 ore, da riequilibrare a scelta del dirigente in funzione di una valutazione dei carichi di lavoro dei diversi docenti dell’istituto
  • la variabilità della retribuzione, costituita ( novità assoluta) da una parte fissa e da una parte legata al “merito”
  • la necessità di tenere un registro dei lavori fatti al di fuori delle 18 ore in classe.

Credo se ne debba parlare per le imminenti iniziative.

 

 

Un LO fatto tutto con Google

Dedicato oggi una buona fetta della giornata ad una piccola, personale sperimentazione: realizzare e pubblicare un piccolo learning object (senza pretese di rispetto di standard Scorm e simili) usando solamente gli strumenti gratuiti di Google.
Argomento prescelto: calcolo della resistenza equivalente di un bipolo, un classico delle classi terze degli istituti tecnici con indirizzo elettrotecnico, elettronico, informatico.
La competenza da sviluppare prevede che si sia in grado di semplificare progressivamente la rete elettrica in questione e di svolgere alcuni semplici calcoli.
Il learning object si divide in conseguenza in due parti fondamentali: la prima, la semplificazione progressiva del circuito, per la quale ben si addice il formato della slide presentation; la seconda, il calcolo, da affrontare “su carta” e da verificare successivamente su di un apposito foglio elettronico.
Entrambe le funzionalità sono messe a disposizione da “Documents” di Google e anche con buona dotazione di funzionalità . Ho trovato molto comodo l’utilizzo dello strumento di disegno per realizzare lo schema elettrico; si adatta anche all’utilizzo della tavoletta grafica. Scomoda invece, e abbastanza inspiegabile, l’impossibilità di trasferire il medesimo disegno da un ambiente all’altro e cioè dalla presentazione al foglio di calcolo: il copia e incolla non funziona e funziona male anche l’importazione come immagine (ovviamente dopo averla esportata in uno dei formati grafici consentiti) che viene collocata in una finestra sovrapposta alle celle e non ridimensionabile nè ritagliabile.
Un’altra voglia frustrata è stata quella relativa all’embedding del foglio di calcolo in una slide: mi sarebbe piaciuto farlo nell’ultima slide in modo da fornire lo strumento automatico per la verifica della correttezza dei calcoli matematici. Per ovviare all’inconveniente ho pensato di utilizzare google “sites”: ho generato un nuovo sito web vuoto (operazione che richiede pochissimi secondi) e, in questo, una pagina contenente in successione l’embedding della presentazione e quello del foglio di calcolo.
Il tutto funziona piuttosto egregiamente ma bisogna aver cura avere pubblicato come pagina web entrambi i documenti inclusi nella pagina. In caso contrario sul sito verrebbe mostrato solamente il messaggio di invito, da parte di Google, alla creazione di un nuovo account.
Un’altra limitazione, forse più grave, riguarda l’utilizzo del foglio elettronico che effettua un semplice calcolo sulla base dei valori di resistenza inseriti dall’utente. Allo stato attuale della mia sperimentazione non sono sicuro che questo possa avvenire se non lasciando al pubblico la possibilità di modificare l’intero foglio, alterandone quindi anche la funzionalità.
Conclusioni: ho impiegato parecchio tempo nel compiere le diverse prove trovando funzionali gli strumenti di editing e invece piuttosto confuse le modalità di setaggio dei permessi relativi alla condivisione e alla pubblicazione. Direi che si tratta di una strada non difficilmente percorribile dal docente mediamente tecnologizzato a patto che abbia un account google ed un minimo dimestichezza con gli strumenti a disposizione.

Chi volesse dare un occhiata al learning object prodotto puó farlo a questo indirizzo: https://sites.google.com/site/columbaproflearning/