Ho appena chiuso una conversazione via email con una blogger cinese (almeno credo sia di sesso femminile, ma certo al cento per cento non sono) che mi informava che stava adoperando alcune mie foto (avevo notato il suo interesse sul mio account) su Flickr per corredare un suo blog sulla cucina e la cultura italiane. Come sempre accade in questi casi ho risposto dicendo che le mie immagini sono rilasciate in licenza Creative Commons, quindi nessun problema di utilizzo a patto di rispettare la licenza, in special modo la citazione della fonte con l’inserimento di un link alla foto originale. L’episodio mi è stato utile per toccare con mano uno dei problemi più stringenti per i blogger cinesi: Janet (così si firma in codice europeo) mi ha subito risposto ringraziandomi per la disponibilità ed esponendomi tutti i timori rispetto alla possibilità di linkare un servizio, quale flickr. Si rischia come minimo di venire bloccati dai firewall governativi, di dovere cambiare indirizzo ip e nome di dominio. A sostegno di questi timori mi manda alcuni link che qui rigiro:
- http://en.m.wikipedia.org/wiki/Internet_censorship_in_the_People’s_Republic_of_China
- http://rendezvous.blogs.nytimes.com/2012/12/23/adding-more-bricks-to-the-great-firewall-of-china/
- http://www.lostlaowai.com/blog/china-stuff/china-tech/the-great-firewall-longer-higher-meaner/
Vengo così ad apprendere che con incredibile analogia alla storica “Grande Muraglia”, i cinesi (il governo cinese) hanno realizzato “Il Grande Firewall”, un sistema concepito per consentire l’utilizzo di internet limitando allo stesso tempo il contatto con idee e persone occidentali per l’apparato indesiderabili. Qualcosa l’avevo evidentemente già appreso dai giornali ai tempi della questione Google in Cina, ma “toccare con mano” è sempre un’altra cosa…
Una rapida ricerca sul servizio “whois” mi fa capire che il registrar del dominio è effettivamente un privato, non ci sono dietro compagnie. Capisco quindi le difficoltà di Janet e le dico di andare avanti senza problemi.