Con un documento dello scorso 27 dicembre il ministro Fioroni indica le linee guida per l’attuazione del nuovo obbligo di istruzione. Su questo blog si è già parlato di Morin e della “testa ben fatta”: ebbene, anche in quest’ultimo documento l’influenza del pensatore francese (ufficialmente consulente del ministro) risulta molto evidente. La cosa mi fa molto piacere perchè dimostra una adesione reale, e non solamente di facciata, alle proposte per una riforma della scuola che vada verso la dimensione della costruzione di una cittadinanza europea attiva e consapevole e verso il superamento del divisionismo insito nell’approccio disciplinare.
Il documento conferma un approccio che spinge gli organi collegiali, Collegio dei Docenti in testa, verso un compito decisamente più “progettuale” e responsabile. A questo proposito voglio qui riportare uno stralcio del documento che mi sembra particolarmente qualificante e illuminante:
L’attuazione del nuovo obbligo di istruzione assume come fondamento principale il lavoro degli Organi collegiali, a partire da un approfondimento della strategia di innovazione contenuta nel citato documento tecnico e nelle indicazioni nazionali per il primo ciclo. In particolare, comporta per il Collegio dei docenti una riflessione comune sulle modalità operative dell’azione didattica riguardante principalmente iseguenti aspetti:
• l’individuazione delle strategie più appropriate per l’interazione disciplinare, per superare progressivamente la frammentazione dei saperi negli attuali curricoli, quale fattore che genera disorientamento e dispersione scolastica;• l’approfondimento degli aspetti fondanti i quattro assi culturali dei linguaggi; matematico; scientifico-tecnologico; storico-sociale, che costituiscono la trama su cui si definiscono le competenze chiave per la cittadinanza attiva (imparare ad imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo
autonomo e responsabile, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire ed interpretare l’informazione);• l’organizzazione dei processi didattici in termini di apprendimento per competenze, da articolare in forme coerenti con le scelte generali del Piano dell’Offerta Formativa;
• un’ampia utilizzazione degli spazi di flessibilità curricolare e organizzativa, anche attraverso ripartizioni funzionali dello stesso collegio dei docenti ( dipartimenti, gruppi di lavoro…..)