Estate tempo di letture. Ho finito da poco “La pioggia prima che cada” di Jonathan Coe. Bel libro, certamente, molto ben scritto e molto leggibile. La storia è bene architettata, la struttura, epistolare dal linguaggio parlato, riesce ad essere a tratti avvincente. Tutto bene quindi tranne la conclusione che mi ha dato l’impressione di essere non al’altezza del resto dell’opera. La mia sensazione (personale, arbitraria, ininfluente) è che la storia, nel suo divenire, sia diventata più grande dello stesso autore che la ha concepita. In questo senso è piuttosto deludente, una conclusione tanto per concludere, inutilmente tragica. Come lettore mi sono sentito un pò ingannato.
La scheda del libro sul sito Feltrinelli
ho trovato il libro di coe molto poetico e non sono daccordo che la conclusione come dice il lettore di prima sia stata scritta tanto per chiudere la storia .mi ha invece dato il senso di una vera conclusione che comunque non poteva non essere che tragica.imogen viva avrebbe rappresentato una redenzione famigliare e sentimentale inutile proprio perchè sarebbero mancati orami tutti i pezzi di quella famiglia oramai da tempo finita, spezzata, malandata, malata fin dalle origini..nella cecità di imogen vedo lo sguardo dello stesso scrittore che non ha più desiderio di guardare…un saluto cristiana