Due interessanti articoli sull’edizione di oggi 1 aprile de “La Domenica” del Sole 24 Ore, ne prendo un rapido appunto.
Nell’articolo “I professori dell’autoriforma” Sergio Luzzatto fa una affermazione assolutamente fondamentale: la scuola deve trasmettere (ma più che di trasmissione si tratta di sviluppare una competenza) ai giovani una vera e propria “epistemologia della rete“. È quanto già autonomamente fanno i docenti più motivati che lavorano per colmare il divario culturale e antropologico che rende gli scolari estranei a mondo della scuola. E lo fanno a prescindere da riforme e riformine…
Eraldo Cacchione, In “Una scossa per la scuola”, afferma (condivido pienamente) che le attuali dinamiche dei social network testimoniano l’avvenuto raggiungimento della maturità dell’era elettrica citata da Mc Luhan. La scuola, almeno quella parte della scuola ancora rigidamente gutenberghiana, si viene a trovare letteralmente “fuori dal mondo”.
Il passaggio da un’epoca all’altra avviene quando cambia il modo di immagazzinare e trasmettere la conoscenza. Ne deriva che la scuola non può trincerarsi dietro presunte “purezze disciplinari” che prescindono dai cambiamenti sociali e mediatici in atto.