Questo esami mi stanno veramente estenuando. Non è tanto il tempo che si impiega e neppure i pochi soldi che ci danno a rendere tutto così pesante. Piuttosto è la frustrazione terribile di vedere senza ombra di dubbio tutto il peso del nostro fallimento educativo. Dico nostro, di tutti. Io sono commissario esterno e quindi potrei ccrecare di scrollarmi da dosso questa sensazione dicendomi: << non sono gli alunni miei . . . >> Ma non è che i miei saranno molto diversi da quelli che sto esaminando!
Aggiungo: non è neppure toccare con mano l’abissale ignoranza (<< la costituzione è divisa in due parti: vecchio testamento e nuovo testamento . . . .>>), quanto vedere troppo frequentemente una certa disonestà intellettuale che ormai viene intesa quasi come lecito tentativo di darsi da fare. Sull’ignoranza potrei anche chiudere un occhio. Sulla disonestà proprio no. Nè sulla approssimazione, la povertà linguistica, la confusione che rende indistinti e marmellatosi tutti i concetti, le idee . . . .
Insomma è proprio terribile, ogni sera mi viene il malumore per il giorno che dovrò andare ad affrontare. La sensazione è che si debba cambiare proprio tutto, forse a partire dalla nostre stesse teste . . .