Segnalo qui l’intervento di Viviane Reding fruibile al sito Information Society della Commissione Europea. La prima parte è dedicata alla dimostrazione della importanza, anche economica, della diffusione della “banda larga ” in Europa: si prevede la creazione di oltre un milione di posti di lavoro ed un incremento economico complessivo valutabile in oltre 850 miliardi di Euro. Tutto ciò essendo il frutto del potenziale economico degli attuali “nativi digitali”.
La seconda parte molto pragmaticamente intitola: Digital Europe: four immediate steps for the coming month. Eccoli:
- portare a compimento la regolamentazione delle telecomunicazioni a livello europeo. Abolendo la frammentazione delle offerte il mercato “business” ne trarrebbe un forte slancio
- incoraggiare la competizione e gli investimenti sostenibili sulle reti di prossima generazione
- rendere più attraenti i servizi “mobile” basati sul 3G
- accelerare la transizione al digitale terrestre
Per finire le priorità per i prossimi cinque anni (Digital Europe: four priorities for the next five years):
- facilitare l’accesso ai contenuti digitali, soprattutto aggiornando la legislazione relativa all’utilizzo della proprietà intellettuale per i servizi on line: i contenuti devono velocemente diventare molto fruibili a livello consumer
- creazione di uno spazio “user-friendly” per i pagamenti da apparati mobili
- puntare su di una economia digitale aperta ai piccoli servizi, sfruttando tecnologie come il “cloud computing” che offre grandi potenze di elaborazione a costi molto contenuti e senza necessitare ulteriori investimenti
- creare soluzioni ICT a bassa emissione di anidride carbonica: si calcola ad esempio che sostituendo il 20 per cento degli incontri commerciali con incontri in videoconferenza si risparmierebbero ogni anno 22 milioni di tonnellate di CO2