La testa ben fatta – Capitolo 3: La condizione umana

Capitolo denso e filosofico nel quale Morin “vola alto” e affronta alcuni dei temi più classici sull’uomo e sulla sua esistenza.
Anticipo subito la conclusione che trasferisce nell’ambito dell’insegnamento quanto poco prima detto in termini di riflessione più vasta e generale: << l’insegnamento può efficacemente tentare di far convergere le scienze naturali, le scienze umane, la cultura umanistica e la filosofia nello studio della condizione umana.>> La finalità da perseguire è quella di una presa di coscienza del destino di tutti gli essere umani, accomunati dalla necessità di confrontarsi con i medesimi problemi vitali e mortali.

Il capitolo è diviso in tre parti. La prima si intitola “L’apporto della cultura scientifica”; queste le afffermazioni fondamentali: Leggi tutto “La testa ben fatta – Capitolo 3: La condizione umana”

La testa ben fatta. Capitolo 2: La testa ben fatta

E’ più importante avere una testa ben fatta che una testa “ben piena”. L’attitudine generale della mente è quella di essere general problem setting and solving. Coltivare questa attitudine significa rendersi capaci anche di risolvere problemi particolari e specifici. Una testa ben fatta necessita di una buona organizzazione della conoscenza, organizzazione che deve essere orientata allo sviluppo della contestualizzazione e globalizzazione dei saperi.

La risorsa di pensiero utilizzabile ai fini della educazione e della formazione ci viene dalla seconda rivoluzione scientifica del XX secolo che ha dato origine alle scienze “sistemiche” quali ecologia, scienze della terra, cosmologia. Avendo come oggetto di studio i sistemi, queste scienze superano il riduzionismo e affrontano la descrizione di insiemi di sistemi che interagiscono ridefinendosi a vicenda. L’ecologia, ad esempio, studia le interazioni tra il biotopo, descritto a livello fisico -chimico, con la biocenosi, descritta invece a livello zoologico, botanico, microbiologico. In aggiunta deve considerare gli scambi energetici interni ed esterni al sistema e quindi include necessariamente anche la termodinamica.

Basare la formazione di un individuo sulle discipline sistemiche potrebbe quindi essere utile ai fini della ricomposizione dei saperi tecnico scientifici e umanistici, del superamento della disgiunzione natura/cultura e animalità/umanità. Così, in prospettiva, le scienze della vita si potranno legare alle scienze umane, le scienze cognitive potranno unificare gli studi di mente e cervello. La storia tende a divenire sceinza della complessità umana.

La testa ben fatta. Capitolo 1: Le Sfide

Copertina del libroDal momento che è diventato consulente del nostro ministro, leggiamo qualcosa di Morin. Ho appena cominciato la lettura de “La testa ben fatta – Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero”, provo a condividere note, appunti e impressioni.

Il capitolo 1 si intitola “Le sfide” e ne individua quattro: la sfida culturale, la sfida sociologica, la sfida civica, la sfida delle sfide. Argomento base delle sfide è quello dei saperi tecnici e dei saperi umanistici, della loro divergenza e separazione, della incapacità di entrambe le culture di rispondere alle problematiche poste dalla globalizzazione e dalla derivante complessità.

La sfida culturale consiste nel superamento di una visione secondo la quale la cultura umanistica sarebbe vista solo come “ornamento” dal mondo tecnico e scientifico; allo stesso tempo il mondo umanistico vedrebbe la cultura tecnico-scientifica come un aggregato di saperi astratti o minacciosi.

La sfida sociologica riguarda << lo sviluppo degli aspetti cognitivi delle attività economiche, tecniche, sociali, politiche >> e lo sviluppo dell’informatica. L’informazione diventa materia prima da padroneggiare, la conoscenza un qualcosa da continuamente rivedere ad opera del pensiero, il pensiero è il capitale maggiormente prezioso per l’individuo e per la società.

La sfida civica (riporto pedissequamente il periodo che mi sembra più significativo): << il perdurare del processo tecno-scientifico attuale, processo del resto cieco che sfugge alla coscienza e alla volontà degli stessi scienziati, conduce ad una forte regressione di democrazia. Così, mentre l’esperto perde la capacità di concepire il globale e il fondamentale, il cittadino perde il diritto alla conoscenza. Quindi lo spossessamento del sapere, molto poco equilibrato dalla volgarizzazione mediatica, pone il problema storico ormai capitale della necessità di una democrazia cognitiva >>

La sfida delle sfide sarebbe quella di uscire vittoriosi dalle tre precedenti . Qui Morin scopre e adotta pienamente i sistemi non lineari: per rispondere alle sfide bisognerebbe riformare il pensiero in modo da utilizzare l’intelligenza al fine di effettuare il legame tra le due culture disgiunte. << La riforma dell’insegnamento deve condurre alla riforma di pensiero e la riforma di pensiero deve condurre a quella dell’insegnamento >>

Come inizio non c’è male! Al prossimo capitolo . . . 😉

Workshop e convegni partecipabili in differita

Si sta gradatamente diffondendo la pratica di mettere sul web le registrazioni video di vari incontri interessanti.

Appunto qui i seguenti:
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Promosso da SIe-L Società Italiana di E-learning con la collaborazione di LTE, Laboratorio di Tecnologie dell’Educazione, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Scienze della Formazione e il Centro METID, Metodi E Tecnologie Innovative per la Didattica, Politecnico di Milano. L’occasione è la presentazione di due recenti volumi apparsi per i tipi di Erickson nella collana «Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione»:

    • Giovanni Bonaiuti (a cura di). E-learning 2.0. Il futuro dell’apprendimento in rete, tra formale e informale. Erickson, Trento, 2007
    • Fortunato Sorrentino e Federica Paganelli. L’intelligenza distribuita. Ambient Intelligence: il futuro delle tecnologie invisibili. Erickson, Trento, 2006.

    Mattino: http://live.laureaonline.it/p26496335/
    Pomeriggio: http://live.laureaonline.it/p51538839/
    Le slide in formato pdf sono disponibili nella sezione download

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Moodlemoot 2007


Gio, 12 Aprile 2007
MOODLEMOOTITALIA 2007
e-learning, gestione e condivisione della conoscenzaCaserma Zucchi Via Allegri, 9 – Reggio Emilia
Aula Magna Pietro Manodori
22 -23 Marzo 2007

Registrazione dell’evento

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Open Source Portfolio

Nell’ambito della formazione si parla di portfolio come documento di raccolta di documenti, materiali, elaborati e quant’altro possa essere opportuno per la descrizione delle competenze e della storia professionale di una persona.

Non poteva mancare la versione elettronica, chiamata ovviamente e-portfolio che ne espande il concetto tradizionale per farne uno strumento di raccolta, di riflessione, di presentazione. Esiste la possibilità di includerlo nei sistemi di collaborazione all’interno di gruppi di lavoro. L’argomento è diventato tanto interessante da spingere IMS Global Learning Consortium ad elaborare delle specifiche per consentirne l’interoperabilità tra i diversi sistemi.

La Open Source Portfolio Initiative mette a disposizione un ambiente open source per la elaborazione e pubblicazione di e-portfolio. Sul sito è disponibile il documento “Understanding OSP” e il link per scaricare e provare il pacchetto. Molto utili per capirne il funzionamento e testarne le caratteristiche il tour guidato e l’accesso ad un server di prova.