Gli ambienti di apprendimento personali (PLE)

L’ultimo numero di elearningpapers è dedicato all’utilizzo dei Personal Learning Environment. Ne riporto qui i link per un rapido accesso:

Riporto anche l’editoriale del numero:

Dinamiche on line

Una piccola osservazione su cosa possa significare la partecipazione ad un gruppo di lavoro on line.

Ieri sera, intorno alle 18, invio un intervento su di un forum di coordinamento di un sito moodle organizzato attorno ad un progetto di formazione di docenti della scuola. La prima replica è delle 19.25, la seconda delle 01.01, la terza delle 5.37. Chiudo “il giro” nuovamente io stamattina alle 9.30. In poco più di 15 ore l’intero staff si è consultato e ha preso una decisione.

Dimenticavo! Ieri era domenica e i componenti del gruppo di lavoro sono distribuiti su almeno due continenti . . .

Diario di scuola

Copertina de Ho appena finito di leggere l’ultimo libro di Pennac. Lettura facile, ariosa, stimolante. Assolutamente non banale. Si tratta delle personali teorie pedagogiche dell’autore, sin dalle prime pagine dichiaratosi un impossibile “somaro”, anzi un ex-somaro, “ex” grazie ad alcuni insegnanti “che lo hanno salvato dalla scuola”. Il tono è sempre quello scherzoso e lieve cui lo scrittore ci ha abituati, ma le riflessioni sono profonde e, soprattutto, vissute e interiorizzate, tanto da poter essere veicolate con un linguaggio semplice e diretto.

Lo sguardo sui “somari” è, come facilmente intuibile, assai benevolo: si tratta di ragazzi il cui principale problema è la sfiducia in se stessi, con conseguente declinazione, in tutte le possibili varianti, del pensiero e dell’affermazione: << non ce la posso fare>>. La cura proposta da Pennac? Lettura e letteratura! Brani da imparare, da recitare, da chiedersi l’un l’altro in qualsiasi momento, anche, forse soprattutto, fuori dalle aule scolastiche. La memorizzazione vissuta come prima possibile “potenza” del somaro, come primo grimaldello, primo “io posso”. Su questo si innesta un magnifico gioco, un insieme di momenti evolutivi della personalità e del pensiero, il pensiero di celebri autori smette di essere meccanica ripetizione e diventa analisi, riflessione, acquisizione.

In altri capitoli lo sguardo di Pennac va oltre gli alunni, per posarsi sulle ansie delle madri, le delusioni dei padri, i tanti scoramenti dei docenti che si sintetizzano nella frase: << ma io non sono preparato per questo >> .

Quasi quasi me lo rileggo . . . !

Palermoscienza 2008 – Quando fare scuola diventa una meraviglia

Fontana di Si è appena conclusa, presso il Polididattico di Viale delle Scienze, la manifestazione Palermoscienza durante la quale scuole di ogni ordine e grado hanno messo a disposizione del pubblico gli esperimenti scientifici “didattici” di loro creazione. In pratica una sorta di “Exploratorium” realizzato dal lavoro comune di appassionati studenti e insegnanti nei campi della fisica e della chimica: ottica, meccanica, termodinamica i temi più frequentati. Ma anche botanica, biologia molecolare, genetica, elettrostatica.

Il dato più rilevante è costituito certamente dalla incredibile vitalità e disponibilità degli studenti nello spiegare ai numerosissimi visitatori il significato e il senso dei diversi esperimenti. Praticamente una festa collettiva all’insegna della curiosità e della conoscenza. Incredibile: allora è possibile “fare scuola” in maniera interessante e coinvolgente! Sono assolutamente certo che gli esiti formativi di una attività come questa siano di portata notevolissima sia sul piano strettamente disciplinare, sia sul piano della motivazione, del confronto col mondo esterno, del senso di sè, del piacere della condivisione del sapere.

Bravi, proprio bravi tutti quanti: gli organizzatori, i ragazzi, i docenti, i visitatori!

Le immagini su Flickr 

Scuola – Attuazione del nuovo obbligo di istruzione

Con un documento dello scorso 27 dicembre il ministro Fioroni indica le linee guida per l’attuazione del nuovo obbligo di istruzione. Su questo blog si è già parlato di Morin e della “testa ben fatta”: ebbene, anche in quest’ultimo documento l’influenza del pensatore francese (ufficialmente consulente del ministro) risulta molto evidente. La cosa mi fa molto piacere perchè dimostra una adesione reale, e non solamente di facciata, alle proposte per una riforma della scuola che vada verso la dimensione della costruzione di una cittadinanza europea attiva e consapevole e verso il superamento del divisionismo insito nell’approccio disciplinare.

Il documento conferma un approccio che spinge gli organi collegiali, Collegio dei Docenti in testa, verso un compito decisamente più “progettuale” e responsabile. A questo proposito voglio qui riportare uno stralcio del documento che mi sembra particolarmente qualificante e illuminante:

L’attuazione del nuovo obbligo di istruzione assume come fondamento principale il lavoro degli Organi collegiali, a partire da un approfondimento della strategia di innovazione contenuta nel citato documento tecnico e nelle indicazioni nazionali per il primo ciclo. In particolare, comporta per il Collegio dei docenti una riflessione comune sulle modalità operative dell’azione didattica riguardante principalmente iseguenti aspetti:
• l’individuazione delle strategie più appropriate per l’interazione disciplinare, per superare progressivamente la frammentazione dei saperi negli attuali curricoli, quale fattore che genera disorientamento e dispersione scolastica;

• l’approfondimento degli aspetti fondanti i quattro assi culturali dei linguaggi; matematico; scientifico-tecnologico; storico-sociale, che costituiscono la trama su cui si definiscono le competenze chiave per la cittadinanza attiva (imparare ad imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo
autonomo e responsabile, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire ed interpretare l’informazione);

• l’organizzazione dei processi didattici in termini di apprendimento per competenze, da articolare in forme coerenti con le scelte generali del Piano dell’Offerta Formativa;
• un’ampia utilizzazione degli spazi di flessibilità curricolare e organizzativa, anche attraverso ripartizioni funzionali dello stesso collegio dei docenti ( dipartimenti, gruppi di lavoro…..)

“Using Moodle,” Second Edition: Extending the Chalk-and-Talk Classroom with the Open Source CMS

Copertina del libroNegli ultimo anni i Learning Management Systems sono diventati a tal punto maturi da essere considerati “software critici” per molti college e molte università. Tra di essi Moodle occupa un posto di assoluto primo piano. Usato in oltre 190 paesi e con un supporto di oltre 70 lingue, si adatta a siti che vanno da quello del singolo docente a quello di università con 50.000 studenti. Jason Cole (academic technology manager at San Francisco State University), coautore con Helen Foster (documentation steward for Moodle.org) della nuova edizione di Using Moodle (Second Edition, O’Reilly Community Press, US $39.99) dice: <<Moodle è l’LMS con maggiore velocità di crescita del mondo, e una moltitudine di persone sta imparando ad usarlo>>

Moodle fornisce ai docenti un potente insieme di strumenti web-based per una serie di attività, quali forum, messaggistica, test di valutazione, compiti, wiki, blog e database. A dispetto della sua disponibilità a costo zero, i suoi strumenti e le sue caratteristiche sono paragonabili a quelli dei migliori strumenti commerciali, con il vantaggio aggiuntivo di essere costruito basandosi sulle migliori e più efficaci teorie pedagogiche e della formazione, con una grande e attiva comunità di supporto.

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