Un post contro lo scoraggiamento post-elettorale

Sono passati ormai diversi giorni dai risultati elettorali, giorni nei quali siamo stati (mi sorprendo ad usare il plurale . . ) impegnati prima a rimpiangere gli ennesimi tanti errori compiuti e poi a guardare le vicende della costituzione del “nuovo esecutivo”. Giorni di grande impegno personale antidepressivo . . .

L’articolo Scambiamoci un segno di daje su Webgol è uno dei primi che mi fa sentire un pò meglio. Qualcosa forse si muove al di là delle solite organizzazioni e al di fuori delle solite sedi. Mi piacerebbe molto scoprire dinamiche generatrici di nuove aggregazioni e nuovi movimenti!

La gestione del potere nel Tibet pre-cinese

Ad elezioni italiane appena conclusesi, può sembrare strano l’andare a pensare e a leggere quali fossero i metodi e i principi per la scelta del Dalai Lama nel Tibet tradizionale. Ma giusto ieri sera ho trovato uno spunto di straordinaria rilevanza in “Segreto Tibet” di Fosco Maraini. Scritto tra il 1936 e il 1948, il brano è interessante anche per coloro che dovessero pensare all’invasione cinese del Tibet come un modo per rovesciare “democraticamente” una teocrazia assoluta.

Le parole di Maraini:

<<Noi amiamo molto questo sistema [ndr la scelta del nuovo Dalai Lama tramite la ricerca della nuova incarnazione ] >> mi disse una volta Lobsang, <<vi si incontrano tutti i vantaggi di una linea ereditaria e tutti i vantaggi delle elezioni. D’una linea ereditaria, per la stabilità sociale che garantisce; d’un’elezione perché ogni volta si comincia dal nuovo e quindi non si è schiavi di una classe. E poi consideri il senso profondo di unità che il sistema finisce col dare al nostro Paese! Il Prezioso Protettore ( il Dalai) può nascere in qualsiasi casa, di cittadini o di paesani, di poveri o di ricchi; tutti partecipano potenzialmente all’istituzione; non è privilegio di alcuno; abbiamo così messo insieme la monarchia su basi popolari e la democrazia su basi metafisiche. . . . >>

. . . e tre!

E così ci ritroviamo Berlusconi vincitore delle elezioni per la terza volta!

Oggi è una di quelle giornate nelle quali si è tentati dal non rispettare la sovranità popolare. Insieme provo rabbia, paura e insofferenza.

Mi difendo facendo finta di niente, ma, a tratti, qualche domanda riesce a filtrare le barriere erette dai meccanismi dell’audifesa, domande tipo: << perchè non si è ancora fatta la legge sul conflitto di interesse? >> <<Con quale faccia mi sentirò guardato per strada da colui il cui voto ha mandato Cuffaro al senato?>><<Che fine farà il processo di rinnovamento della scuola improntato all’idea di “testa ben fatta” di Morin?>><< E l’economia?Possiamo solo sperare in una congiuntura internazionale favorevole>>

E’ davvero il momento di fare le valigie e trasferirsi altrove? Scartata l’inghilterra, se non altro per motivi climatici, ci sarebbe la Francia, ma certo Sarkozy . . . No, no . . . e se pensassimo alla Spagna? 😉

Mi sento offeso . . .

Sì, come siciliano, come italiano, come europeo, come cittadino globale, l’affermazione di Dell’Utri e di Berlusconi sulla “eroicità” di Mangano, mi offende!  Eroe? Campione di omertà, fanno capire, almeno da quanto mi è dato da leggere sui quotidiani io così capisco, con i loro discorsi! Omertà camuffata da legittima resistenza alle indebite pressioni esercitate su costui per ottenere informazioni che potessero compromettere il duo della casa delle libertà.

Eroe, eroi, sono stati altri! Il “botto” che ha tolto di mezzo Paolo Borsellino risuona ancora nelle orecchie di molti di noi. Si è sentito da molto lontano e subito, chiaramente, ha manifestato la sua lugubre natura.

No, non si può parlare così! A meno che . . . a meno che non c’entri la campagna elettorale, a meno che non si voglia mandare delle rassicurazioni, dei messaggi in codice. Forse il messaggio è <<chi sta con noi è un eroe, i nostri amici noi li trattiamo da eroi>>.

Quanto malessere!

Nuova pagina: “Fotografia”

Ho aggiunto una nuova pagina al blog: la trovate nel menu principale alla voce “Fotografia”. Grazie al sevizio messo a disposizione da flickrSLiDR è infatti possibile includere in qualsiasi pagina web una presentazione (slideshow) delle proprie immagini caricate su Flickr!

L’arte di ascoltare

Non l’ho scovato io questo brano di Plutarco, mi ci sono imbattutto per vie diverse dallo studio dei classici . . . Mi sembra però così bello e significativo! Lo voglio condividere.

(…) Il silenzio, dunque, è ornamento sicuro per un giovane in ogni circostanza, ma lo è in modo particolare quando, ascoltando un altro, evita di agitarsi o di abbaiare ad ogni sua affermazione, e anche se il discorso non gli è troppo gradito, pazienta ed attende che chi sta disertando sia arrivato alla conclusione; e non appena ha finito si guarda dall’investirlo subito di obiezioni, ma, come dice Eschine, lascia passare un po’ di tempo per consentire all’altro di apportare eventuali integrazioni o di rettificare e sopprimere qualche passaggio. Chi si mette subito a controbattere finisce per non ascoltare e non essere ascoltato, e interrompendo il discorso di un altro rimedia una brutta figura. Se invece ha preso l’abitudine di ascoltare in modo controllato e rispettoso, riesce a recepire e a far suo un discorso utile e sa discernere meglio e smascherare l’inutilità o falsità di un altro, e per di più dà di sé l’immagine di una persona che ama la verità e non le dispute, ed è aliena dall’essere avventata o polemica.”

Plutarco , De recta ratione audiendi. L’arte di ascoltare, trad. Giuliano Pisani, Arnoldo Mondadori Editore,
1995 Milano, pag 54 – 57

Non tutto è free, non tutto è open

Nelle ultime ore ho totalizzato ben due occasioni di “frustrazione da mancato download”!

Ieri sera è avvenuto mentre cercavo lo schema elettrico di un mio vecchio amplificatore audio. Volevo, vorrei, mostrarlo ai miei alunni della quarta per un discorso sugli amplificatori che ci accingiamo a studiare. Ebbene, sono incappato in una quantità sbalorditiva di falsi risultati di ricerca. Una parte di occorrenze rimandava a siti che dicevano di consentire il download dello schema, ma in realtà poi lo cedevano a pagamento . . . Un’altra parte, anzi, la maggior parte, rimandava a siti fantasma, a pagine piene di sigle di componenti e . . . basta! Ci stanno solo le sigle e una grande quantità di pubblicità. Informazione utile: assente!

Oggi sono incappato nella stessa sindrome, questa volta dovuta alla ricerca di test attitudinali. Mi servirebbe poterne adattare uno alla selezione degli alunni per un piccolo progetto della scuola. Ebbene, anche in questo caso, montagne di risultati che promettono mari e monti, ma che, stringi stringi, conducono a siti commerciali di psicologi e consulenti. Da scaricare non ho trovato nulla.

Conclusione: ho evidentemente trovato, in rapida successione, due settori per i quali le logiche “2.0” non sono ancora state applicate. Settori per i quali deve, ancora, essere conveniente la mancata circolazione dell’informazione. Settori chiusi. Possibile? Provare per credere!

Presidente Prodi: e il conflitto di interesse?

Leggo sulla Stampa di ieri (14 febbraio 08) una lettera inviata da Franca Rame a Romano Prodi. E’ riportata anche sul blog della Rame col titolo:<< Al Presidente Prodi da Franca Rame>>

Voglio segnalare questo intervento perchè da molto tempo, da prima della caduta del governo, continua a ronzarmi in testa questa domanda: << ma perchè nulla è stato fatto a proposito del “conflitto di interesse”?>> Perchè il tema non è mai stato nemmeno messo all’ordine del giorno?  Come possiamo continuare a permettere l’elezione di un candidato che possiede tre reti televisive?

Questa cosa mi addolora.

Il nuovo anno e la ricerca del senso

Generalmente questo è il periodo delle buone intenzioni e dei buoni proponimenti. Per me si sta singolarmente caratterizzando per la lettura di libri che girano attorno al tema della “ricerca del senso”, sulla importanza per i giovani, e per tutti, del riuscire a costruire un senso per la propria esistenza.

Ho cominciato con il molto propagandato “L’ospite inquietante” (sottotitolo: Il Nichilismo e i giovani) di Umberto Galimberti. L’ho comprato spinto dalle problematiche professionali, dal cercare di capire i tanti perchè dei vari comportamenti dei miei alunni. Qualcosa di interessante nel testo viene detta, ma l’impressione complessiva è quella di un testo “leggerino”, probabilmente svuotato dalle tante partecipazioni del suo autore alle varie rubriche sulla stampa. Anche gli interventi televisivi hanno, a mio parere, giocato a suo sfavore: in 5 minuti di intervista il libro viene quasi interamente raccontato. . .

Sto continuando con un libro che, al contrario del precedente, si sta rivelando molto interessante: Economia della Felicità, di Luca De Biase. L’argomento principale è quello della diffusione dei nuovi media digitali, blog in testa. Mi aspettavo un saggio interessante (ma anche un pò arido) zeppo di dati statistici, economici e antropologici. Invece è una gradevolissima e avvincente narrazione riguardante la necessità e la voglia delle persone di assumere atteggiamenti che non siano dettati dai principi economici del profitto e del mercato; al contrario molti stanno sentendo la necessità di cercare un senso della propria esistenza nella creazione di contenuti digitali da condividere con gli altri. Con evidente stravolgimento dei mercati editoriali e delle dinamiche della costruzione della pubblica opinione.

Copertina de Libro assolutamente consigliabile: mi riservo di tornare sull’argomento a fine lettura!

Riporto dal sito Feltrinelli i contributi in audio tratti dalla intervista all’autore in occasione della presentazione del libro:

Perché questo titolo


I network sociali e l’economia


Un nuovo paradigma


Nuove tendenze nella rete

Quando gli studenti ci danno una lezione

Leggo, stamattina, Quando gli studenti ci danno una lezione di Marco Lodoli su “La Repubblica” e subito ne rimango colpito per l’efficacia e per la capacità di tratteggiare, con mano ferma e sicura, l’ennesimo particolare dell’affresco raffigurante la scuola (italiana, ma forse non solo).

Uno studente esprime davanti alla classe il suo pensiero che può essere riassunto così: vi siete mai chiesti, voi professori, perchè tutto quello che ci dite sui consumi, il futuro, la nostra esistenza, rimanga del tutto inascoltato? Perchè voi siete degli illusi che vivete fuori dal mondo! Leggi tutto “Quando gli studenti ci danno una lezione”