Vulcani, natura, progresso

Solo qualche rapida annotazione che prende spunto da un notiziario ascoltato per radio e dal blog “Il corrosivo”  Nuvole di cenere su sfondo monocromatico .

Personalmente le manifestazioni terribili e incontrollabili della natura mi affascinano: mi, ci ricordano della nostra, come esseri umani, limitatezza. Non possiamo fare tutto, non possiamo controllare un terremoto o uno tsunami, non possiamo pensare che la nostra tecnologia ci possa mettere definitivamente al sicuro. Quando l’Etna, o il vulcano finlandese, generano questo incredibile e artistico disastro di ghiaccio e di fuoco (si esprime in questi termini anche Citati in un editoriale su repubblica) rimaniamo insieme atterriti e affascinati.

Le polveri vanno sino alla stratosfera e bloccano il traffico aereo? Poco male, tutto sommato. Sta succedendo quasi niente se pensiamo a quanto succederà, dico succederà e non “potrebbe succedere” per la prossima nube ardente del vesuvio! Migliaia di morti, se non più! Una vera apocalisse, tanto più atroce quanto più manifestamente annunciata dall’espandersi della urbanizzazione alle falde del vulcano. Poi si griderà alla follia degli amministratori e all’assurdo del sistema di generazione del consenso. Del resto: avete visto dov’erano le case crollate per le alluvioni recenti nel messinese? Esattamente alle foci delle “fiumare”, letti asciutti o quasi anche per trenta e più anni . .  ma basta guardarne la larghezza per capire cosa sono capaci di fare.

Mi sono lasciato prendere la mano, quello che adesso volevo sottolinenare è questo: se le compagnie aeree sono in crisi, forse sarà anche perchè il sistema nel suo complesso sta reagendo ad una serie di consumi e di sprechi. Diamo pure allora i contributi alle compagnie per quanto riguarda la salvaguardia dei lavoratori, ma, allo stesso tempo, incentiviamo forme alternative di movimento, i treni veloci, e incentiviamo anche il “non movimento“. Possiamo tranquillamente evitare tanti spostamenti per fare solo delle riunioni di lavoro! Ormai anche da casa basta un portatile e un software come skype e il gioco è fatto! Se ne stanno accorgendo anche i dirigenti delle compagnie aeree che  in queste si riuniscono nei vari possibili “ambienti virtuali” ! 😉

Al via Sloop2Desc

Mercoledì 24 febbraio ha avuto luogo il workshop iniziale del progetto Sloop2desc. Il progetto consiste nella formazione di una serie di insegnanti sulle tematiche relative all’apprendimento in rete, alla condivisione di OER (open educational resource), alla realizzazione di LO (learning object), unitamente ad una attenzione e proposizione dei contenuti Eucip relativi alle professioni informatiche del settore IT e alla adozione dello EQF (European Qualification Framework) per la certificazione delle competenze.

Come si può facilmente intuire si tratta di un progetto piuttosto ambizioso (vedi i dettagli su sloopproject.eu ) e infatti i partecipanti sono in maggioranza docenti con esperienze nel settore.  A questa fase ne seguirà una seconda, durante la quale i docenti appena formatisi diventeranno essi stessi tutor e formatori per una seconda edizione, più allargata, dell’iniziativa. Si prevede di formare in questa prima fase una cinquantina di docenti per arrivare, nella seconda, ad un totale di circa quattrocento.

Incorporo qui di seguito lo slidecast della presentazione che ho tenuto nella medesima occasione: si tratta di un prodotto “live” (con tutte le imprecisioni e i piccoli inceppamenti del caso), con audio registrato con l’iPhone e montato direttamente su slideshare.

Fondamentale per capire il progetto la presentazione di Pierfranco Ravotto

Digital Europe – La visione per i prossimi 5 anni

Segnalo qui l’intervento di Viviane Reding fruibile al sito Information Society della Commissione Europea.  La prima parte è dedicata alla dimostrazione della importanza, anche economica, della diffusione della  “banda larga ” in Europa: si prevede la creazione di oltre un milione di posti di lavoro ed un incremento economico complessivo valutabile in oltre 850 miliardi di Euro. Tutto ciò essendo il frutto del potenziale economico degli attuali “nativi digitali”.

La seconda parte molto pragmaticamente intitola: Digital Europe: four immediate steps for the coming month. Eccoli:

  1. portare a compimento la regolamentazione delle telecomunicazioni a livello europeo. Abolendo la frammentazione delle offerte il mercato “business” ne trarrebbe un forte slancio
  2. incoraggiare la competizione e gli investimenti sostenibili sulle reti di prossima generazione
  3. rendere più attraenti i servizi “mobile” basati sul 3G
  4. accelerare la transizione al digitale terrestre

Per finire le priorità per i prossimi cinque anni (Digital Europe: four priorities for the next five years):

  1. facilitare l’accesso ai contenuti digitali, soprattutto aggiornando la legislazione relativa all’utilizzo della proprietà intellettuale per i servizi on line: i contenuti devono velocemente diventare molto fruibili a livello consumer
  2. creazione di uno spazio “user-friendly” per i pagamenti da apparati mobili
  3. puntare su di una economia digitale aperta ai piccoli servizi, sfruttando tecnologie come il “cloud computing” che offre grandi potenze di elaborazione a costi molto contenuti e senza necessitare ulteriori investimenti
  4. creare soluzioni ICT a bassa emissione di anidride carbonica: si calcola ad esempio che sostituendo il 20 per cento degli incontri commerciali con incontri in videoconferenza si risparmierebbero ogni anno  22 milioni di tonnellate di CO2