Qualche breve appunto, qualche breve considerazione personale riguardante l’evento.
Impressioni generali: l’e-learning si è conquistato una sua certa indiscutibile maturità . Aviazione Militare Italiana e Guardia di Finanza hanno presentato i risultati delle attività intraprese per la formazione del personale in servizio: risultati di tutto riguardo, bisogna ammetterlo, se è vero che sono riusciti ad abbassare drasticamente i costi e, allo stesso tempo, incrementare sensibilmente il successo formativo. Bravi, hano proprio dato l’impressione di aver fatto le cose per bene e di essere in grado di continuare a farle anche nel prossimo futuro.
Anche da parte universitaria sono arrivati segnali di maturità del settore: i tempi pionieristici sono terminati, afferma Paula De Waal, adesso siamo nelle condizioni di cominciare a guardare ai dettagli, possiamo studiare e osservare anche gli aspetti più difficili del processo. Si comincia infatti ad indagare nella direzione della cosiddetta “digital abundance” responsabile in taluni casi di innescare processi di edonismo digitale ( il piacere di pubblicare notizie giusto per essere presenti, per farsi notare), oppure di “media collectionism” (essere sempre tra i primi ad entrare a far parte dei nuovi ambienti digitali), oppure ancora di riduzionismo informale.
Interessante poi la proposta, provenuta da più di un oratore, di cominciare a parlare di i-learning, in modo da superare definitivamente il retaggio e le limitazioni insite nell’idea di insegnamento a distanza, abbracciando al contempo le più costruttive ed edificanti interazioni reticolari caratterizzanti l’era internet, la “i” appunto.
Sul versante più strettatemente tecnico di Moodle mi sembra giusto citare l’intervento di Dougiamas, non tanto per la parte, comunque molto interessante, relativa alle caratteristiche di Moodle 2.0, quanto per la scaletta, userei forse la parola tassonomia, dei possibili utilizzi di moodle in ambito didattico. Martin ha fatto notare come, ancora oggi, la maggioranza delle applicazioni di moodle sia piuttosto banale, limitandosi all’uso della piattaforma per la distribuzione di documenti (pdf in testa . .) e per i forum passivi. Le potenzialità crescono molto se si riesce ad utilizzare gli strumenti dedicati alla interazione, wiki e workshop in testa.
Altrettanto interessante l’intervento di Helen Foster: “Ten useful thinghs a teacher can do with roles”, decisamente orientato ad un utilizzo scolastico della piattaforma, con utilissime indicazioni che consentono ai docenti di coinvolgere gli studenti in alcune fasi di amministrazione e gestione della piattaforma stessa ( può, ad esempio, essere utile “promuovere” uno studente a moderatore di un determinato forum).
Molto interessanti anche gli interventi dei numerosi neozelandesi intervenuti; risulta evidente l’utilizzo di moodle per risolvere realmente numerosi casi concreti.
Meno convincenti gli interventi provenienti dal Politecnico delle Marche, ingessati in una tradizione tutta ingegneristica e lontana dai temi delle strategie didattiche.
Non essendomi congeniale, tralascio qualsiasi considerazione per gli interventi provenienti dal mondo più squisitamente aziendale e concludo ricordando che tutti i materiali della conferenza saranno presto liberamente disponibili sul sito.
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