La lettura più significativa della mia estate è stata “Omero, Iliade” di Alessandro Baricco, una riduzione dell’originale concepita per una lettura in pubblico ma che regge perfettamente anche ad una versione in stampa. I criteri sono stati: mai operare una sintesi, semmai solamente dei tagli per snellire alcuni periodi troppo lunghi e complessi: in tal modo il linguaggio non è alterato rispetto alla traduzione di Maria Grazia Ciani. I capitoli riguardanti le apparizioni degli dei sono stati totalmente eliminati, col risultato di evidenziare una straordinaria natura “laica” del racconto e di scoprire che non sono essenziali alla comprensione della successione degli avvenimenti. Una ulteriore modifica è consistita nella trasformazione del testo in “soggettiva”: eliminata cioè la narrazione in terza persona, ogni canto è “raccontato” da uno dei protagonisti, di volta in volta, Ettore, Achille, Agamennone, Priamo… in tal modo si è favorito il processo di immedesimazione.
Il risultato a mio parere è eccellente: la lettura è gradevole e interessante e certamente consigliabile e godibile anche ai non “addetti ai lavori”. Paura, orgoglio, ira, luccicare delle armi, clangore degli scontri ci investono in tutta la loro vivezza, con tutta la forza degli avvenimenti che trasformano l’uomo in eroe.
Una curiosità: avevo “tifato” per i greci, ai tempi della scuola; adesso tutto il mio favore andava ai troiani!